Il Re nato povero

Nato nel gennaio del 1935 a Tupelo, Mississippi, da una famiglia poverissima, Elvis Presley diverrà un'icona del Ventesimo Secolo. Affascinato dalla musica nera di Beale Street e dotato di una voce incredibile, Elvis Presley sarà in realtà l'incarnazione stessa del suo sogno: diventare un Re, il Re del Rock And Roll. Elvis da oggi è su Rock-A-Holic.

Il Re nato povero
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Elvis Aaron Presley, nato a Tupelo, MS, l'8 gennaio 1935 e morto a Memphis, TN, il 16 agosto del 1977, è stato un famosissimo cantante noto con il soprannome di Re del Rock.

Il 26 settembre del 1956 Elvis Presley, il Re Del Rock, si esibisce al Mississippi e Alabama Fair And Dairy Show a Tupelo, Mississippi.

È già una celebrità, le note di Heartbreak Hotel sono conosciute dalle migliaia di teenager radunati per vedere il loro idolo.

Non sono passati molti anni da quando, ancora piccolo, si esibì nella medesima fiera per un concorso canoro, vincendolo. Il destino si è compiuto, un destino già bello che scritto sin dall'otto gennaio del 1935.

In quel giorno, a Tupelo, un piccolo centro abitato del Mississippi, nasce Elvis Aaron Presley, figlio di Vernon Elvis Presley e Gladys Love Smith, fratello gemello di Jessie Garon, morto però poco dopo essere stato partorito.

Elvis viene al mondo nel Profondo Sud della segregazione razziale da genitori di differenti origini: irlandesi quelle di Vernon e metà cherokee e metà ebraiche quelle dell'amata madre Galdys.

Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte

Elvis Presley

Non è una famiglia ricca quella del piccolo Elvis Aaron, tutt'altro: i primi anni di vita li passa in una Shotgun House[1], una misera abitazione rurale tipica del sud degli Stati Uniti, larga poco più di 3 metri in cui ogni stanza è collocata in fila una dietro l'altra e con un'uscita davanti e una sul lato opposto.

La casa dove nacque Elvis Aaron Presley

La modesta abitazione dove nacque e per un po' visse il piccolo Elvis, oggi è stata completamente restaurata.

Il padre lavora saltuariamente, durante gli anni della Grande Depressione e prima del New Deal[2] voluto da Franklin Delano Roosevelt, oltre a svolgere impieghi come pittore edile, autista di camion e mezzadro, Vernon sconta anche nove mesi nel noto penitenziario di Parchman per falsificazione di denaro.

A causa di mancati pagamenti, i Presley sono costretti a lasciare la loro dimora e a gli spostamenti diventano frequenti, rimanendo pur sempre nella zona di Tupelo.

L'unica sicurezza in questo periodo è rappresentata dalla frequentazione della Chiesa Evangelica, dove il Nostro inizia a mostrare segni di interesse per la musica. Verso la fine degli anni '40 la madre gli compera la prima chitarra, sebbene Elvis sia indeciso tra quella e un piccolo fucile giocattolo.

Nel novembre del 1948 i Presley si trasferiscono a Memphis, Tennesse, dove, dopo una decina di mesi, riescono a stabilirsi nelle case popolari di Lauderdale Courts, sulla Winchester Avenue.

Elvis inizia anche a frequentare la Humes High School; si fa notare per il modo piuttosto country di vestire e di parlare, ma anche per il fatto che suona la chitarra e canta. L'abbigliamento stravagante e il taglio di capelli abbastanza lungo saranno una costante anche per gli anni a venire.

Non possono essere solo la scuola o la chiesa i luoghi di maggior interesse per un giovane appassionato di musica nella Memphis di inizio anni '50: come non volare col pensiero a quel pezzo di storia che è Beale Street e i suoi locali, dove la Black Music è padrona e dove si esibiscono ogni giorno decine di eccezionali intrattenitori? Appena raggiunta l'età sufficiente per entrarvi, Elvis inizia a frequentare i club di Beale Street e a impregnarsi di Blues e R&B.

Broadway never, never looked that busy

Broadway non è mai, mai sembrata così indaffarata [come Beale Street n.d.t]

Sam Phillips, proprietario della Sun Records e talent scout, a proposito di Beale Street, Memphis.

Unitamente a questo, nella popolosa e multiculturale città del Tennessee ci sono anche due storiche stazioni radio, la prima è la WDIA[3], la cui programmazione è gestita da DJ afroamericani, e la seconda è la WHBQ, nota per la trasmissione notturna Red, Hot and Blue condotta da un DJ di nome Dewey Phillips, che privilegia pezzi Rhythm & Blues. È proprio durante quella trasmissione che Elvis sente That's All Right, Mama per la prima volta: un brano storico del primissimo repertorio di Presley.

Il DJ Dewey Phillips negli studi della WHBQ

Il famoso DJ e pioniere del Rock 'N' Roll Dewey Phillips nello studio della WHBQ a Memphis, mentre presenta il programma Red Hot And Blue. "Buona musica per buone persone" era il suo motto, in contrapposizione alle varie categorie affibbiate a questo o quel genere di musica, in particolare la Race Music.

Siamo nel luglio del 1953, non particolarmente profittevole negli studi ma desideroso di aiutare l'economia familiare, il futuro Re del Rock inizia a lavorare come camionista per una ditta di impianti elettrici, la Crown Electric.

Alla fine di un turno di lavoro, passando per Union Street, Elvis nota lo studio di registrazione il cui proprietario è Sam Phillips, un piccolo discografico locale, dove, si dice, chiunque può registrare una facciata o tutte e due di un 45 giri per pochi dollari.

Un disco con incisa una vecchia ballad dal titolo My Happiness cantata da lui sembra un bel regalo per l'imminente compleanno della madre, ed è così che Elvis varca la soglia della Sun Records per la prima ma non ultima volta.

La Sun Records ha all'attivo le incisioni di alcuni musicisti tra cui B.B. King, Howlin' Wolf e il famosissimo singolo Rocket 88 di Jackie Brenston - una hit del 1951 che per molti è il primo vero Rock And Roll della storia -, ma ancora non ha sfondato presso il grande pubblico: manca in effetti qualcosa (o qualcuno) che faccia da ponte tra la passione di Phillips per la musica nera e i giovani bianchi d'America. L'elemento di unione tra le due realtà sarà proprio Elvis: un ragazzo non afroamericano ma con le doti per rendersi interprete della Black Music più genuina.

Ricontattato da Phillips su suggerimento della segretaria Marion Keisker, Elvis si presenta alla Sun Records a metà del 1954 con l'intento, questa volta, di incidere qualcosa di vendibile, unico e innovativo. Ad affiancarlo saranno due musicisti già collaboratori del discografico di Memphis: Scotty Moore alla chitarra e Bill Black al contrabbasso.

Elvis e il duo di accompagnamento, in seguito noti come The Blue Moon Boys, provano alcune canzoni fino ad arrivare a incidere quella che sarà il primo successo di Elvis e allo stesso tempo una pietra miliare della storia del Rock: That's All Right, Mama, un vecchio brano di un musicista di colore, Arthur "Big Boy" Crudup.

Il 45 giri con Thats All Right Mama - Sun Records - 1954

Il 45 giri che contiene That's All Right, Mama (o semplicemente That's All Right) sul primo lato, e Blue Moon Of Kentucky di Bill Monroe sul secondo.

Sam Phillips consegna la prima copia, con solo il primo lato inciso, a Dewey Phillips (nessuna parentela tra i due) durante il suo show alla WHBQ ed egli è costretto dagli ascoltatori a riprodurla decine di volte quella sera; i teenager locali impazziscono immediatamente per il nuovo sound e gli adulti sono disorientati: è un nero che canta? O un bianco?

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Brani registrati da Elvis Presley durante il periodo alla Sun Records (1954/1955):

That's Alright, Blue Moon Of Kentucky, Good Rockin' Tonight, I Don't Care If The Sun Don't Shine, Milkcow Blues Boogie, You're A Heartbreaker, Baby Let's Play House, I'm Left, You're Right, She's Gone, Mystery Train, I Forgot To Remember To Forget, I Love You Because, Blue Moon, Tomorrow Night, I'll Never Let You Go (Little Darlin'), Just Because, Trying To Get To You, Harbor Lights, I Love You Because - Takes 1&2, That's All Right, Blue Moon Of Kentucky, I Don't Care If The Sun Don't Shine, I'm Left, You're Right, She's Gone (My Baby's Gone), I'll Never Let You Go (Little Darlin'), When It Rains, It Really Pours, I Love You Because - Take 3, I Love You Because - Take 4, I Love You Because - Take 5, I'm Left, You're Right, She's Gone (My Baby's Gone) - Take 7, I'm Left, You're Right, She's Gone (My Baby's Gone) - Take 8, I'm Left, You're Right, She's Gone (My Baby's Gone) - Take 10, I'm Left, You're Right, She's Gone (My Baby's Gone) - Take 11, I'm Left, You're Right, She's Gone (My Baby's Gone) - Take 13, I'm Left, You're Right, She's Gone (My Baby's Gone) - Take 12

Tutti questi brani sono poi stati ripubblicati in un'unica raccolta dalla RCA con il titolo di Complete Sun Sessions

La miscellanea di suoni tipicamente Country, come nel caso della cover di Blue Moon Of Kentuky di Bill Monroe, e le sonorità più nere permettono ai Blue Moon Boys di comparire contemporaneamente nelle classifiche Country, da notare la partecipazione - per la verità con scarso successo - al famoso Grand Ole Opry, e in quelle Rythm And Blues non senza qualche scia di polemiche per lo più legate al conservatorismo del pubblico bianco.

In effetti l'ambito storico in cui Elvis muove i primi passi, in termini musicali, non è un fattore secondario nel determinare la grandezza non solo dell'artista, ma dell'uomo: per un ragazzo bianco di poco più di vent'anni, nato e cresciuto nel Sud degli Stati Uniti negli Anni 50, ovvero la quintessenza del conservatorismo, suonare del Blues - della Musica Nera - è stata sicuramente una scelta coraggiosa, premiata fortunatamente dall'immenso successo ottenuto nella vita.

La serie incredibile di successi e la partecipazione al Milton Berle Show, lo portano all'attenzione del grande pubblico e in seguito a firmare un contratto del valore di 40 mila dollari per la RCA, una vera fortuna nel 1955.

La strada del successo, certo faticosa e rischiosa, sembra a questo punto in discesa per il rocker ventenne. Sono lontani i momenti bui della povertà, dei tanti cambiamenti di casa; l'acquisto di Graceland[4], la sua famosa dimora, che diventerà il suo personale mausoleo, sembra il preludio per una vita lunga, piena e appagante ma, se avrai pazienza di seguirmi ancora nei prossimi post, potremo vedere assieme che, per il re nato povero, le cose non saranno sempre rose e fiori.

 

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