La musica Soul, o Early R&B, contraddistinta da un ritmo continuo di batteria e basso e da influenze gospel e blues, è un genere che si sviluppa fortemente tra gli anni sessanta e gli anni settanta ma le cui origini sono antecedenti e assimilabili a quelle della più genericamente detta black music.
Molti musicisti appartenenti all'area Rythm and Blues hanno iniziato a muovere i primissimi passi come coristi o voci soliste in qualche chiesa cantando gospel: lo so, si tratta di uno stereotipo ma in effetti combacia parecchio con la storia di diverse personalità più o meno note, più o meno recenti.
Anche Marvin Gaye (nato Marvin Gay Jr.) vide la propria passione prendere forma in un contesto simile, iniziando a cantare nella chiesa ove predicava il padre, il reverendo Marvin Gay (senior). L'educazione molto rigida imposta dal genitore sfociò in un dualismo caratteriale che vedeva contrapposta la religiosità e il rigore al bisogno di essere uno spirito libero tanto che da giovane cantava ovunque tranne che in casa. A fare da contraltare alla durezza paterna fu la madre che era invece propensa a sostenerlo nelle sue inclinazioni musicali, motivo per il quale il legame madre figlio fu sempre fortissimo.
Gli anni in cui Marvin prese parte al coro della chiesa furono fondamentali poichè imparò, oltre al canto, a suonare il piano e la batteria.
Frequentò la scuola superiore ma a diciassette anni si arruolò nell'aeronautica degli Stati Uniti per sfuggire all'ambiente familiare. Dopo il congedo nei tardi anni cinquanta, si unì a un gruppo vocale di musica doo-wop[1], i New Moonglows, con i quali affinò la sua esperienza e iniziò a frequentare la scena di Detroit, patria della soul music.
Se la storia della musica, soprattutto quella moderna, è fatta da artisti, ossia persone che la musica la suonano, la compongono e la producono, e da chi cerca di divulgarla e diffonderla magari avviando etichette o case discografiche, analogamente la carriera di Marvin Gay non sarebbe stata la stessa senza l'intervento di Berry Gordy, impresario e fondatore dell'allora poco conosciuta Motown Records di Detroit[2], che lo scoprì proprio nel periodo in cui cui cantava con i New Moonglows e stava dando prova di una grande duttilità vocale.
Entrò a far parte della famiglia Motown inizialmente rivestendo ruoli di secondo piano come compositore e session man per altri artisti della stessa etichetta, personalità del calibro di Smokey Robinson & the Miracles, Stevie Wonder, Martha & the Vandellas e le Supremes. Non si dovette comunque attendere troppo prima che Gaye iniziasse a ritagliarsi un suo spazio che lo portò nel 1962 alla top 40 con il singolo Hitch Hike e via via, seppur lentamente, ad altri successi quali e soprattutto Pride And Joy. Da quel momento il nome di Marvin Gaye cominciò a circolare.
Anche la sua vita sentimentale cambiò visto che poco più che ventenne sposò Anna, la sorella di Berry Gordy, più grande di lui di 15 anni.
Ogni donna che abbia visto Marvin ha avuto una cotta per lui
Mary Wilson - The Supremes
Di certo il suo sex appeal lo aiutò nel farsi un nome ma Marvin era cosciente delle sue potenzialità come cantante e autore e per questo mirava a un pubblico variegato e maturo fatto non solo di teenagers. Puntava a diventare un musicista adulto e credibile come Frank Sinatra e ad ampliare la sua platea in modo che fosse non solo afroamericana, ma anche bianca.
L'occasione per sterzare vigorosamente verso il traguardo che si era prefisso arrivò grazie alla collaborazione con una cantante, poco più giovane di lui, con la quale iniziò a duettare. Lei si chiamava Tammi Terrel e ben presto il legame tra i due divenne oltre che professionale quasi fraterno. Da questo sodalizo prese vita una canzone che di sicuro ha superato la prova del tempo: Ain't no mountain high enough rese la coppia celebre e agli occhi del pubblico praticamente indivisibile. Purtroppo la vita e la natura non erano di questo stesso avviso poichè Tammi Terrel dovette interrompere la propria attività dopo essere collassata sul palco durante uno spettacolo. La Terrel morì pochi anni dopo questo episodio, nel 1970, a causa di un tumore al cervello e per Gaye fu un colpo piuttosto grosso a livello personale dal quale non si riprese realmente mai più e che gli causò un lungo periodo di depressione.
Marvin continuò a lavorare, man mano che il tempo passava la sua relazione con la moglie diveniva un po' più difficile ma questa sorta di inquietudine, come spesso è accaduto ad altri artisti, portò a un periodo di grande creatività: risale a quell'epoca il più grande successo, non solo di Gaye, ormai riconisciuto come principe della soul music, ma di tutta la storia della Motown: I heard it through the grapevine, una canzone che parla di sospetti, di amore tradito e che pur essendo un eccezionale pezzo di R&B, ha molto a che fare con la tradizione ben più antica del Blues e del dolore universale che caratterizza quel genere:
So che un uomo non dovrebbe piangere
I Heard It Through The Grapevine[3] - Marvin Gay - 1967
Ma non riesco a trattenere queste lacrime
Se perdessi te finirebbe la mia vita
perchè tu significhi cosi tanto per me
Avresti potuto dirmelo tu stessa
Che hai trovato qualcun altro
Era la fine degli anni sessanta, iniziati con l'ingenuità del decennio precedente e terminati con l'impatto di una realtà più cruda palesatasi con la morte di John Kennedy nel 1963 ma soprattutto quella di Martin Luther King nel 1967, anni che conobbero le rivolte a favore dei diritti civili e il Vietnam. Fu anche un periodo di riflessione per Marvin Gaye che, ascoltati i terribili racconti del fratello reduce di guerra e in seguito alla morte della Terrel, sentì il bisogno di parlare e di trasmettere un altro tipo di sentimento al suo pubblico: si avvicinava la realizzazione di What's going on, il suo capolavoro, ma di questa seconda fase Rock-A-Holic si occuperà con il prossimo post.
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