Predicando il Blues

La vicenda di Son House è quanto di più caratteristico e avvincente ci si possa aspettare da un personaggio che, a buon titolo, può essere considerato tra i padri di un genere di musica leggendario quale è il Delta Blues. Cercherò qui di dare una visione abbastanza completa della musica e dei tempi in cui visse questo incredibile artista.

Predicando il Blues
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Eddie James "Son" House, Jr. nacque a Lyon, oggi Clarksdale, Mississippi (US) il 21 marzo 1902 e morì a Detroit il 19 ottobre 1988. Padre del Delta Blues, fu capace di ispirare Muddy Waters e lo stesso Robert Johnson.

Delta Blues è la denominazione data a posteriori a un sotto genere musicale che, all'inizio del ventesimo secolo, è in divenire; dalle sonorità arcaiche, suonato con strumenti talvolta di fortuna, crescerà nelle comunità afroamericane del sud degli Stati Uniti, nello stato del Mississippi, lungo il fiume e la sua foce. Il fiume diviene così "l'eponimo" di quella rudimentale forma di musica che si svilupperà via via negli anni fino a diventare la base per il jazz, il soul e, tra gli anni 50 e soprattutto 60, il rock.

Sebbene fosse già stato orchestrato per formazioni più evolute, si veda ad esempio St. Louis Blues di W.C Handy, a cavallo tra gli anni venti e trenta del '900 il blues era suonato anche nelle piantagioni, nei juke joint, per le strade o registrato più o meno fortunosamente - ma fortunatamente - su disco. Sarà così per molto tempo.

Il Blues arrivò gradualmente in tutto il Paese e oltre oceano nell'arco di trent'anni: se c'è riuscito, parte del merito va a Son House, questo è sicuro.

Puoi suonare il Blues in chiesa se usi le parole nel modo giusto

Son House

Ma chi era dunque Eddie James House? Quale fu il suo percorso di vita? Come divenne una figura indubbiamente influente presso i suoi pari, tanto da ispirare musicisti a noi ben più noti come Muddy Waters, Howlin Wolf e il mitico Robert Johnson?

Quello che più mi ha incuriosto di Son House è il suo duplice rapporto con la musica del diavolo da una parte e il suo essere predicatore dall'altra. Eddie Jr nacque nei pressi di Clarksdale, circa 120 chilometri a sud di Memphis (TN), il 23 marzo del 1902. Iniziò ad ascoltare musica tramite il padre, suonatore di tuba, e il resto della famiglia in parte fatta da musicisti; non si trattava di musica da chiesa o blues, erano probabilmente pezzi suonati nelle "ballrooms" il sabato sera. Il padre occasionalmente era anche un chitarrista e, negli anni '60, Son House dopo aver ascolato Mississippi John Hurt, ebbe a dire che quel tipo di musica ("all that old time stuff" [1]) era ciò che sentiva suonare in casa. Cose come "Make me a pallet on the floor" e altri traditionals già conosciuti evidentemente all'epoca della sua infanzia, furono tra i suoi primi ascolti.

Successivamente alla separazione dei genitori, si spostò con la madre in Lousiana.

L'interesse per il blues e la musica, tuttavia, fu un fatto secondario; House parlò sempre di se stesso in gioventù come di un credente ("churchy" o "churchified", diceva) lontano dalle tentazioni del blues e di chiunque suonasse quel tipo di canzoni con la chitarra. Fu anzi in Lousiana che intraprese la sua attività di predicatore, a 15 anni, parallelamente a quella di lustra scarpe (shoe shine). Tra le paia di scarpe che lucidò, raccontò di aver lavorato anche su quelle di Louis Armstrong[2].

Negli anni '20, appena uscito da una fugace relazione che lui definì matrimonio con una certa Carrie Martin (forse una prostituta), ritornò a Clarksdale per vivere con suo padre in seguito alla morte della madre. 

Quel periodo vide il nostro impegnato come predicatore e dedito al duro lavoro, dandosi egli da fare anche nei campi come "sharecropper" (mezzadro). Un predicatore e "hard worker" progressivamente però sempre più interessato al liquore e alle donne. Nel 1927 finalmente House si accostò alla chitarra slide, dopo aver ascoltato (questa volta senza sensi di colpa) un chitarrista nella zona di Clarksdale. Tramite quel chitarrista di nome Willie Wilson, fu iniziato all'uso del bottleneck (un collo di bottoglia o qualsiasi altro strumento cilindrico possa scivolare sulle corde). Wilson e un altro oscuro personaggio, un certo McCoy, insegnarono a Son House quelle che sarebbero poi divenute le basi della sua ispirazione, un pezzo chiamato Preachin' the Blues e My Black Mama, quest'ultima poi trasformata in Death Letter (vedi colonna sonora di questo articolo).

Lo stereotipo del bluesman solitario, che viaggiava da solo salendo clandestinamente sui treni in corsa, che non rimaneva troppo a lungo in un certo luogo e che portava con se, oltre ovviamente alla chitarra a tracolla, tutto il peso dell'esistenza di una comunità ai margini non è sempre veritiero. Sebbene probabilmente molti furono coloro i quali scelsero il vagabondaggio, c'era sicuramente anche all'epoca una certa cooperazione e uno scambio tra musicista e musicista, tra chi ne sapeva di più e chi invece muoveva i primi passi tra quelli che potremmo definire a buon titolo degli intrattenitori. Uno tra i più grandi e funambolici entertainer di quel periodo fu senza ombra di dubbio Charley Patton: un mentore per Son House. Patton, di qualche anno più vecchio, strinse amicizia con Son House dopo che questi uscì dalla prigione di Parchman ove era detenuto per aver ucciso un uomo. Patton, universalmente riconosciuto come uno dei primi esecutori di blues, sebbene il suo repertorio di songster lo portasse a suonare un po' di tutto, sviluppò il suo stile alla Dockery Plantation (Mississippi), la stessa di Muddy Waters, e contribuì a forgiare quello di House. Fu grazie a Patton se il primo Son House è stato immortalato nei microsolchi di un disco e le cose andarono all'incirca come sto per raccontare.

Come detto, Son Huose si trovò coinvolto in una rissa che culminò con l'assassionio di un uomo; questo episodio fece si che lo rinchiudessero nell'arcinoto penitenziario di Parchman, Mississippi, per qualche tempo nel 1928. Negli anni novanta venne rinvenuto un vecchio 72 giri su cui è registrata Mississippi Country Farm Blues, in uno dei versi Son House cita l'incidente riferendosi alla vittima come a un certo Leroy Lee

Mi hanno messo in prigione, non mi lasceranno uscire
Dicono per l'omicidio di Leroy Lee

Son House - Mississippi Country Farm Blues

House invece uscì di prigione e si mise in viaggio da Parchman verso Lula, qualche chilometro a nord rispetto a Clarksdale. Iniziò suonando elemosinando per le strade ma ben bresto si imbattè in una donna, di nome Sara Knights, che possedeva un caffè e che gli permise di esibirsi davanti al suo locale. Fu nel cafè di Sara Knight che iniziò a frequentare e condividere la scena con Patton, il quale era già un uomo di spettacolo parecchio conosciuto a livello locale; vuoi per la sua voce potente e roca e per le sue composizioni originali, vuoi per la sua bravura nel suonare e nello stupire il pubblico durante le esibizioni suonando la chitarra dietro la testa o con i denti (dite che vi ricorda qualcuno?), sta di fatto che Patton aveva diversi ingaggi per sedute di registrazione, come dimostra la sua discreta produzione discografica.

Nel giugno del 1930 Patton aveva in programa di registrare alcune canzoni per la Paramount Records a Grafton; avendo evidentemente poco materiale nuovo, decise di portare con se l'amico per consentirgli di registrare a sua volta. In viaggio verso il Wisconsin alla fine si misero in quattro, ovvero Patton, House, Willie Brown (quello citato da Robert Johnson in Crossroad Blues) che aveva anche il ruolo di seconda chitarra il musicita principale, e Louise Johnson, una pianista e cantante amica anch'ella di Patton.

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